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Channel: Cronaca Giudiziaria
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Ecco come i “sommelier del falso” dell’agronocerino producevano Brunello di Montalcino “taroccato”. TUTTI I NOMI

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Ecco come i “sommelier del falso” dell’agronocerino producevano Brunello di Montalcino “taroccato”. TUTTI I NOMI

Ecco chi erano i componenti della banda dei “sommelier del falso” Brunello di Montalcino arresttai ieri dai carabiniewri dei Nas di Firenze e Salerno nell’ambito del’inchiesta “Bacco”. In primo luogo il nocerino Alberto Nicodemo,  di 57 anni poi Armando Buonocore, 59 anni, di Maiori ma residente ad Empoli e poi Franco Alfani, 57 anni, ragioniere […]

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Camorra, Ciro Mariano: “Mi condannate solo perché non sono intervenuto nelle cavolate di mio fratello”

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Camorra, Ciro Mariano: “Mi condannate solo perché non sono intervenuto nelle cavolate di mio fratello”

“Quando ho ucciso ero giovane e mi drogavo. Ammetto di aver fatto parte del gruppo che ha ucciso Campagna”. le parole sono di Paolo Pesce ex uomo di punta del clan Mariano. La sua è stata una confessione inattesa arrivata in Corte d’Assise di Napoli. Uno dei capi delle famose “Teste matte”, la frangia degli […]

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Coppia di slavi specializzata nello ‘scippo’: in carcere per otto rapine commesse nel napoletano

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Coppia di slavi specializzata nello ‘scippo’: in carcere per otto rapine commesse nel napoletano

Napoli. Era una coppia specializzata nello ‘scippo’, il furto con strappo delle borsette, e non si curava di procurare anche ferite alle loro vittime. Ma un’indagine dei carabinieri ha portato a una misura cautelare nei confronti di due cittadini serbi in Italia senza fissa dimora e già noti alle forze dell’ordine, Stevic Kustandus 37 anni […]

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Delitto delle Fornelle a Salerno: chiesto il processo per i due fidanzati. I due fidanzati programmarono l’omicidio

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Delitto delle Fornelle a Salerno: chiesto il processo per i due fidanzati. I due fidanzati programmarono l’omicidio

Delitto delle Fornelle: richiesta di rinvio a giudizio per i due fidanzati. Luca Gentile dovrà rispondere di omicidio volontario, mentre la fidanzata Daniela Tura De Marco, figlia di Eugenio la vittima, di concorso morale nell’omicidio. La svolta pochi giorni fa, dopo un lungo interrogatorio di Luca Gentile in carcere per l’omicidio del suocero Il pubblico […]

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Uccise i genitori delle fidanzatina: condannato a 20 anni Antonio Tagliata

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Uccise i genitori delle fidanzatina: condannato a 20 anni Antonio Tagliata

Ancona. Venti anni di carcere. E’ la pena a cui è stato condannato oggi dal Gup di Ancona, il 19enne Antonio Tagliata, accusato dell’omicidio dei genitori della sua ex fidanzata minorenne. Fabio Giacconi e Roberta Pierini, padre e madre della ragazza, furono uccisi a colpi di pistola nella loro abitazione di via Crivelli, ad Ancona il […]

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Sorrento, cade da una barella in ospedale e muore dopo due giorni di agonia: scattano le indagini

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Sorrento, cade da una barella in ospedale e muore dopo due giorni di agonia: scattano le indagini

Sorrento. Cade dalla barella e batte la testa: è morta dopo tre giorni di agonia Immacolata Spano, 88 anni di Sorrento. Una morte che ha fatto scattare due indagini: quella della Procura di Torre Annunziata e quella dell’Asl Na3 sud che dovranno accertare se vi sono responsabilità da parte del personale dell’ospedale di Sorrento. Era […]

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Omicidio di Chiaia, ‘no comment’ della famiglia di Vittorio Materazzo

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Omicidio di Chiaia, ‘no comment’ della famiglia di Vittorio Materazzo

Napoli. No comment della famiglia di Vittorio Materazzo, l’ingegnere sgozzato la sera del 28 novembre a Napoli, sugli ultimi sviluppi investigativi che hanno portato all’ordine di cattura emesso nei confronti del fratello della vittima Luca, resosi irreperibile da un paio di settimane. “Abbiamo appreso dalla stampa – dice il legale della vedova Materazzo, l’avvocato Luigi […]

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Centro commerciale e intrecci con la politica, condannati il boss Zagaria e l’ex assessore Cassandra

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Centro commerciale e intrecci con la politica, condannati il boss Zagaria e l’ex assessore Cassandra

Napoli. Il gup del Tribunale di Napoli Mariella Montefusco ha emesso 13 condanne, tra cui quella a carico del boss del clan dei Casalesi Michele Zagaria, e tre assoluzioni, al termine del processo con rito abbreviato relativo agli intrecci tra politica, camorra e imprenditoria nella realizzazione e nella gestione del centro commerciale Jambo di Trentola Ducenta […]

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Indagine Cosip, rimosso l’ingegnere Marco Gasparri indagato per aver favorito Romeo

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Indagine Cosip, rimosso l’ingegnere Marco Gasparri indagato per aver favorito Romeo

E’ stato rimosso dal suo attuale incarico Marco Gasparri, dirigente della centrale acquisti Consip (Direttore Sourcing Servizi e Utility), indagato dalla procura di Napoli con l’accusa di aver favorito le società riconducibili all’imprenditore Alfredo Romeo in cambio di somme di denaro versate in contanti dallo stesso Romeo. L’azienda, che “attende fiduciosa gli sviluppi” delle indagini, in […]

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Condannato l’ex parlamentare Pdl Alfonso Papa: 4 anni e mezzo per induzione alla concussione

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Condannato l’ex parlamentare Pdl Alfonso Papa: 4 anni e mezzo per induzione alla concussione

L’ex parlamentare del Pdl Alfonso Papa è stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione per induzione alla concussione. La sentenza è stata emessa dalla prima sezione del Tribunale di Napoli. Il Tribunale ha dichiarato prescritti alcuni reati ed ha assolto Papa da alcuni capi di imputazione. I pm Henry John Woodcock e Celeste Carrano […]

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Omicidio Materazzo, otto giorni fa è stato emesso il decreto di fermo per Luca. E’ ricercato in tutta Italia

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Omicidio Materazzo, otto giorni fa è stato emesso il decreto di fermo per Luca. E’ ricercato in tutta Italia

Napoli. C’e’ una svolta nel delitto dell’ingegnere napoletano Vittorio Materazzo, sgozzato sotto casa la sera del 28 novembre: ora il fratello minore Luca non è più solo il principale sospettato ma un ricercato destinatario di un ordine di cattura emesso dal tribunale di Napoli. Luca Materazzo, 36 anni, si è reso irreperibile da un paio […]

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Deturpò l’isola del Giglio: l’ex comandante Schettino condannato dal giudici di Grosseto

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Deturpò l’isola del Giglio: l’ex comandante Schettino condannato dal giudici di Grosseto

Grosseto. Seconda condanna dal tribunale per Francesco Schettino, l’ex comandante della Costa Concordia naufragata all’Isola del Giglio il 13 gennaio del 2012. Schettino era imputato nel processo Schettino-bis, quello cioè per distruzione e deturpamento delle bellezze naturali di Isola del Giglio (fino al 23 luglio 2014) e per il mancato rispetto delle norme di sicurezza impartite […]

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Processo Mastella, l’avvocato De Longis: “Dieci anni, tempi normali per un processo che non riguarda la camorra”

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Benevento. “Dieci anni per il processo ai Mastella è la normalità, nessuna ragione diversa”: è quanto sostiene l’avvocato di Benevento Andrea De Longis, commentando la sentenza di primo grado emessa ieri nei confronti di Clemente Mastella. E a chi ha ipotizzato una sorta di complotto anti-Udeur il legale spiega che i tempi della giustizia e le disfunzioni sono purtroppo una realtà di tutti i giorni.

“Si’, è vero: stupisce che i Mastella siano stati assolti in primo grado nove anni e 8 mesi dopo l’avvio dell’inchiesta sull’Udeur ma sbaglia chi cerca di individuare ragioni diverse al di là delle normale disfunzione della giustizia italiana. Non sono nemmeno tempi particolarmente lunghi se si pensa, ad esempio, che ieri ho discusso in Cassazione una causa del 2006 – spiega De Longis -. La realtà è che questo processo celebrato a Napoli sui presunti illeciti nelle nomine Asl ha avuto un percorso particolarmente accidentato ma non si deve dimenticare che, secondo una precisa circolare della Procura, a beneficiare di una corsia preferenziale sono soltanto i dibattimenti con detenuti che vedono imputati camorristi ed esponenti della criminalità organizzata. Stiamo parlando di ben oltre il 90% delle cause che lo Stato ha interesse a chiudere nel più breve tempo possibile. E così lo spazio che rimane è riservato agli altri processi ritenuti di secondo piano, compreso quello ai Mastella, costretti a viaggiare a un ritmo ben ridotto. E analoga priorità viene seguita anche in Corte d’appello dove a volte può succedere di dover attendere 4-5 anni prima che sia fissata l’udienza di un processo ‘normale’. Quelli di criminalità hanno la precedenza anche in secondo grado”. L’avvocato De Longis spiega poi le criticità e l’iter del processo nel quale erano coinvolti i Mastella, passato dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per competenza a quello di Napoli. “Il Gip di Napoli ha rinnovato i provvedimenti restrittivi, quindi si è arrivati alla fase della valutazione delle esigenze cautelari prima da parte del Riesame e poi da quella della Cassazione – racconta il legale -. Nel frattempo le indagini preliminari sono andate avanti, c’è stata l’udienza gup e sono state necessarie diverse udienze camerali prima di cominciare il processo. L’inchiesta è stata anche ‘spacchettata’ ed è stata divisa in alcuni filoni. L’istruttoria dibattimentale, poi, non è stata molto agevole: alcuni imputati avevano posizioni molto diversificate, è stato necessario ascoltare in aula tantissimi testimoni, si è perso tanto tempo per raccogliere in aula la deposizione del teste chiave dell’accusa che all’epoca era già in gravi condizioni di salute (l’ex direttore generale dell’ospedale di Caserta, Luigi Annunziata, poi deceduto)”.

Un altro stop è arrivato con il cambiamento della composizione del collegio giudicante per il trasferimento del Presidente. “Ad allungare i tempi processuali hanno sicuramente contribuito le numerose astensioni dalle udienze proclamate dai penalisti che pure sospendono il termine di prescrizione. Insomma, ci sono stati incidente tecnici che hanno dilatato oltre misura i tempi di questo processo, realtà che purtroppo è comune a tanti uffici giudiziari non solo partenopei”. 

Leggi Processo Mastella, l’avvocato De Longis: “Dieci anni, tempi normali per un processo che non riguarda la camorra” su Cronache della Campania

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Salerno, l’affaire mattone con le società pubbliche: ecco come la Dia ha smascherato politici, imprenditori e bancari

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Salerno. L’affare del mattone con fondi pubblici per arricchire politici, banchieri e imprenditori spregiudicati. E’ questo il sunto dell’operazione Scudo che si è conclusa stamane con la notifica di sette avvisi di garanzia che coinvolgono alcuni dei vertici dell’Istituto autonomo case popolari Futura di Salerno e dell’istituto bancario Credito Salernitano. L’indagine, promossa dalla Dda di Salerno, si è sviluppata nel corso degli ultimi sei anni. ‘Scudo’, il nome dato all’operazione dagli uomini della Dia, sezione di Salerno, deriva da un’operazione ‘velleitaria’ che nel 2010 attirò l’attenzione degli inquirenti e diede il via all’indagine che nel frattempo si intrecciò con altre due inchieste quella che ha riguardato le imprese edili al lavoro per la maxi opera di Piazza della Libertà a Salerno, e quella che ha travolto l’amministrazione del sindaco Alberico Gambino per scambio di voto a Pagani.

Il tentativo di far rientrare in Italia dall’estero 15 milioni di euro grazie al cosiddetto ‘scudo fiscale’, l’apertura di un conto corrente da parte di una società inattiva: fu questo l’inizio dell’indagine sulla Iacp Futura e sui vertici del consiglio di amministrazione e del Credito Salernitano. Era il 2010 quando la segnalazione fece scattare l’approfondimento investigativo della Dia, sezione di Salerno, che ha portato oggi alla notifica di sette avvisi di garanzia e contestuale conclusione delle indagini, firmate dal sostituto procuratore Vincenzo Montemurro della procura antimafia di Salerno. Quell’operazione di rientro dei capitali da parte dell’amministratore unico della società inattiva porto gli investigatori ad ipotizzare che l’individuazione dell’istituto di credito salernitano fosse avvenuta attraverso un componente del vertice aziendale della stessa banca che avesse garantito per la buona riuscita dell’operazione. La prima conferma a questa ipotesi arrivò nell’ambito delle indagini che nello stesso periodo impegnavano gli uomini della Dia di Salerno nell’operazione Criniera, quella che ha interessato politici, imprenditori e camorristi di Pagani indagati, all’epoca per associazione camorristica e scambio di voto. In quella circostanza si documentò la disponibilità da parte di uno dei vertici del Credito Salernitano ad assecondare operazioni di comodo, non legittime secondo la normativa bancaria. Gli inquirenti, inoltre documentarono lo stretto legame tra Salvatore Marrazzo, amministratore della Mar. sal e figlio di Francesco Marrazzo, titolare della Torretta Cave, con Massimo D’Onofrio, all’epoca presidente del Consiglio comunale di Pagani e consigliere Provinciale, e Gatano Chirico, all’epoca consigliere di amministrazione pro tempore del Credito Salernitano. Chirico era il ‘cavallo di troia’ per agevolare le operazioni di rientro di capitali dall’estero. Tra l’altro nel gennaio del 2013 Francesco Marrazzo, padre di Salvatore, fu destinatario di un provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari per intestazioni fittizia di beni e le sue imprese, intestate a familiari, che all’epoca lavoravano nel cantiere di Piazza Libertà a Salerno, furono bloccate per un’interdittiva antimafia.

I legami tra le inchieste che in quel periodo si svluppavano tra Salerno e la sua provincia portarono a scoprire che i sette indagati – finiti nel fallimento Iacp Futura srl per bancarotta fraudolenta – erano accomunati dall’interesse condiviso di percepire illeciti e cospicui guadagni attraverso la gestione di “IACP Salerno” (Istituto Autonomo Case Popolari di Salerno) e delle società ad esso riconducibili ovvero partecipate come Iacp Futuro. Il gruppo d’affari avrebbe gestito gli appalti per conto di Iacp Salerno, e avrebbe dovuto veicolare – attraverso il Credito Salernitano – agevolazioni finanziarie sia in favore di “IACP Salerno”  che “IACP FUTURA S.c.a.r.l.” altrimenti non praticabili.

Gaetano Chirico, dopo lo scioglimento dei consigli di amministrazione degli Iacp della Campania, disposto dal Presidente della Regione, fu nominato commissario straordinario di Iacp Salerno, in questa veste – secondo gli inquirenti – continuò a gestire l’Istituto case popolare in piena autonomia e nel tempo insieme a Massimo D’Onofrio, il politico di riferimento, Salvatore Marrazzo, l’imprenditore, Sabato Mottola, Rosaria Chechile e Giuseppe Fiorillo intendeva far assumere a Iacp Salerno, iniziative che in effetti erano volte solamente all’arricchimento personale e a ‘drenare’ danaro da Iacp Salerno. In quest’ottica avvenne la ricapitalizzazione di Iacp Futura, con la conseguente trasformazione da società coperativa a srl, con fondi provenienti da Iacp Salerno. La ricapitalizzazione ci fu ma non servì ad evitare l’apertura della procedura fallimentare che ha portato poi la Iacp Futura srl al fallimento nel 2012. A conclusione delle indagini preliminari, il personale della Dia, sezione di Salerno, guidato dal colonnello Giulio Pini e dal capitano Fausto Iannaccone hanno notificato a sette indagati un avviso di garanzia per bancarotta fraudolenta. Rischiano il processo Gaetano Chirico, 45 anni di Pompei, all’epoca componente del Cda del “Credito Salernitano”, nonché dapprima Presidente di “IACP Salerno”, successivamente nominato Commissario straordinario per la gestione di “IACP Salerno” e poi Presidente del Cda della “IACP Futura S.r.l.”, nonché socio di fatto insieme a Sabato Mottola della “GE.SA.S.IM.MM. S.r.l.”, a sua volta persona giuridica socia della “IACP Futura S.c.a.r.l.”, il cui presidente del cda era lo stesso MOTTOLA Sabato. Insieme a Chirico è stato ‘avvisato’ Massimo D’Onofrio, all’epoca Presidente del Consiglio comunale di Pagani e Consigliere provinciale di Salerno, nonché membro del cda della “IACP Futura S.c.a.r.l.”, poi ricapitalizzata in “IACP Futura S.r.l.”; Salvatore Marrazzo, 36 anni, di Pagani imprenditore nel settore edilizio, titolare della “MAR.SAL. S.r.l.”; Rosaria Chechile, 41 anni, di Salerno, all’epoca azionista di maggioranza e direttore tecnico nonché, successivamente, amministratore unico della “Real Edil S.p.a.” (società partecipata della “Iacp Futura S.c.a.r.l.”), ed amministratore delegato e componente del cda della stessa “Iacp Futura S.c.a.r.l.”, oltre che socia unitamente a Sabato Mottola del “Consorzio Salerno Casa”; Sabato Mottola, 60 anni, di Scafati, all’epoca azionista del “Credito Salernitano” e già Presidente del cda della “Iacp Futura S.c.a.r.l.”, nonché inizialmente socio insieme a Gaetano Chirico della “GE.SA.S.IM.MM. S.r.l.” (e poi socio unico della medesima ditta) e socio unitamente a Rosaria Chechile del “Consorzio Salerno Casa”, oltre che membro esecutivo del “Consorzio Cariti”, in liquidazione; Giuseppe Fiorillo, 66 anni di San Giuseppe Vesuviano, all’epoca amministratore delegato della “Iacp Futura S.c.a.r.l.” in subentro a Rosaria Chechile; Angela D’angelo, 52 anni di Acerra, amministratore unico della “SOC.LI.GHE. S.r.l.”, appaltatrice di lavori da parte della “Iacp Futura S.c.a.r.l.”.

Tutti e sette, secondo la Procura di Salerno, avrebbero concorso a ricavare illeciti profitti dalle società pubbliche, dilapidando circa 11 milioni di euro, in operazioni avventate e proiettate all’arricchimento di imprenditori e politici spregiudicati.

Rosaria Federico

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Violentarono una ragazza di 16 anni: tornano liberi dopo due anni

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Sono tornati in libertà i due giovani di Pagani, Giuseppe Bombardino e Antonio Saggese accusati due aver violentato due anni fa una ragazzina di 16 anni. I due tra carcere e arresti domiciliari dopo due anni riassaporano la libertà con una decisone a sorpresa dei giudici del Tribunale di Nocera Inferiore. Decisione arrivata ieri mattina al termine dell’ennesima udienza processuale nel corso della quale c’è stata o la testimonianza di un maresciallo del Racis su di una perizia scientifica con raffronto sul Dna dei due che ha tra l’altro confermato la presenza del Dna di entrambi i ventenni sugli indumenti della giovane vittima. La sentenza a carico dei due è prevista per il 4 ottobre prossimo. Bombardino e Saggese furono arrestati dai carabinieri tra la notte del 13 e 14 febbraio 2016. La ragazza raccontò, mentre era in ospedale per farsi medicare, che dopo essere uscita da una cornetteria con un’amica ,era  stata avvicinata e poi bloccata per le braccia da uno dei due,  minacciata di morte e costretta a salire in un’automobile. La ragazza tentò di fuggire più volte, ma fu prima scaraventata su di una saracinesca e poi riportata con forza in auto. Una sequenza ripresa da alcuni video di sorveglianza e finiti negli atti della Procura. Lungo il tragitto provò anche a chiedere aiuto a due persone, inutilmente. L’auto con a bordo i due ragazzi e la minore giunse poi all’esterno di una scuola, in un luogo appartato, dove sarebbe stata consumata la violenza. Dalle indagini emerse che la ragazza sarebbe stata costretta a bere, per poi consumare un rapporto sessuale con entrambi gli imputati. Al termine, fu riaccompagnata a casa. Dopo aver perso i sensi, fu soccorsa dalla madre, con una corsa in ospedale dove poi partì la denuncia.

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‘Mazinga’ il carabiniere infedele di Torre Annunziata condannato per un proiettile illegale

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Torre Annunziata. E’ stato condannato a un anno e un mese di carcere l’ex carabiniere lo scorso anno per i suoi legami con i clan dell’area vesuviana. Sandro Acunzo,, detto ‘mazinga’, ha affrontato il processo per un proiettile trovato nella sua abitazione durante una perquisizione fatta da colleghi nella sua abitazione. Acunzo, sul quale pende un processo per associazione per delinquere era in servizio negli anni ’90 presso il Nucleo operativo del Comando Guppo di Torre Annunziata.  (sospeso dal servizio) Sandro Acunzo, detto “mazinga” quando era in servizio al nucleo operativo di Torre annunziata. I giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Torre Annunziata gli hanno comminato la pena di un anno e mese di reclusione, pena sospesa, per detenzione di munizioni. L’ex appuntato, detenuto agli arresti domiciliari, per un’ordinanza emessa dal Gip del tribunale di Napoli su richiesta della Dda perchè ritenuto uno dei carabinieri ‘infedeli’ che avrebbe agevolato il boss Franco Casillo, alias ‘a vurzella, di Boscoreale nell’associazione criminale guidata dal ras e finalizzata al traffico di stupefacenti e al riciclaggio di danaro. A carico di Acunzo pensanti accuse promosse dalla Dda di Napoli che ha chiuso le indagini ed ha presentato una richiesta di rinvio a giudizio che sarà discussa nei prossimi mesi. Secondo il pm Raffaello Falcone l’ex appuntato tra il 2008 e il 2010 avrebbe coadiuvato Casillo nei suoi affari e in cambio di soldi e regali. Nell’inchiesta che ha coinvolto pesantemente Acunzo sono imputati anche altri militari in servizio al Comando di Torre Annunziata, oltre al boss Casillo e ai suoi fiancheggiatori. Su Acunzo pende una richiesta di arresto in carcere dopo che il Riesame ha accolto l’appello del pm avverso l’ordinanza del Gip che aveva applicato nei suoi confronti la misura più lieve degli arresti domiciliari. 

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Mercato nero dei farmaci ad alto costo: arrestati un farmacista e sei dipendenti dei depositi

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Napoli. Il Nas di Napoli ha dato esecuzione a 6 ordinanze cautelari agli arresti domiciliari ed una settima di obbligo di dimora, a carico di altrettanti individui sottoposti ad indagini per traffico illecito di farmaci ad alto costo sottratti al circuito legale ed immessi nel mercato nero. I provvedimenti hanno riguardato dipendenti di depositi all’ingrosso di farmaci, ditte che si occupano delle consegne presso le farmacie ed un farmacista.

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Uccise la moglie a Sant’Antimo, al via il processo per D’Aponte. Fuori al Tribunale sit-in di protesta

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Stefania Formicola fu uccisa un anno fa dal marito a Sant’Antimo e stamattina, in occasione dell’udienza preliminare nei confronti del marito i genitori della vittima e gli attivisti per la difesa dei diritti delle donne e contro il femminicidio hanno manifestato dinanzi al Tribunale di Napoli Nord ad Aversa. Sul banco degli imputati c’è Carmine D’Aponte l’uomo che all’alba del 19 ottobre del 2016 uccise con un colpo al cuore Stefania Formicola, 28 anni, madre dei suoi bambini. Alla manifestazione erano presenti i genitori di Stefania, Luigi Formicola e Adriana Esposito, che hanno chiesto sia fatta giustizia per la figlia, presente anche l’attrice Rosa Miranda che ha esposto uno striscione. Nel corso dell’udienza il giudice Daniele Grunieri ha accolto la richiesta di giudizio con rito abbreviato avanzata dai difensori dell’imputato, accusato di omicidio colposo. Inoltre si sono costituiti parte civile il padre, la madre e la sorella della vittima, rappresentati dagli avvocati Raffaele Chiummariello e Libera Cesino, assistiti dalla criminologa investigativa Antonella Formicola. Lo scorso maggio il tribunale per i minorenni ha sospeso la patria podestà dell’imputato e affidato provvisoriamente i due figli della coppia – di 2 e 5 anni – ai nonni materni. La tesi degli avvocati dei parenti di Stefania è che il marito, Carmine D’Aponte, 33 anni, abbia agito con premeditazione: “Non ha accettato la separazione, era morbosamente geloso e l’ha uccisa perchè Stefania lo stava lasciando”. “Era armato e l’ha uccisa con una modalità camorristica – sostiene l’avvocato Libera Cesino – inoltre, dalle trascrizioni delle conversazioni intercorse su WhatsApp, emerge una storia di violenze che andavano avanti da anni e che purtroppo Stefania non ha mai denunciato. Infine – conclude il legale della famiglia Formicola – i risultati della perizia balistica commissionata dagli inquirenti esclude che il colpo sia partito accidentalmente”. La prossima udienza è stata fissata per il 21 dicembre.

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Scambio di voto a Scafati: il Riesame si riserva di decidere sull’arresto dell’ex sindaco Aliberti

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Scafati. Scambio di voto a Scafati: il Riesame si riserva di decidere sull’arresto dell’ex sindaco Pasquale Aliberti. Si è tenuta stamane l’udienza conclusiva del Tribunale del Riesame di Salerno – presidente Gaetano Sgroia – dopo il rimando della Corte di Cassazione per le esigenze cautelari del sindaco Pasquale Aliberti e dei due pregiudicati esponenti del clan Loreto Ridosso, Luigi e Gennaro Ridosso. Dopo tre ore di discussione che hanno visto accusa e difesa dibattere su tesi contrapposte i giudici si sono ritirati in camera di consiglio. La decisione è attesa per l’inizio della prossima settimana. Ad Angelo Pasqualino Aliberti viene contestato di aver usufruito dei voti del clan operante a Scafati per vincere le elezioni amministrative del 2008 e per le Regionali del 2015 dove era candidata la moglie Monica Paolino.

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Inchiesta Consip: il Csm invia gli atti alla procura di Roma

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ìIl Csm invia alcuni atti della pratica Consip-Cpl Concordia alla procura di Roma, ritenendo che ci siano possibili profili di sua competenza: riguarderebbero comportamenti che sarebbero stati tenuti da ufficiali di polizia giudiziaria. ( La decisione e’ stata presa dalla Prima Commissione che in questi mesi ha ascoltato diversi magistrati: dal pm Nunzio Fragliasso, che ha retto la procura di Napoli sino alla nomina di Giovanni Melillo, al pg partenopeo Luigi Riello e al capo della procura di Modena Lucia Musti. Gli atti inviati a piazzale Clodio sarebbero relativi proprio al contenuto di alcune di queste audizioni. Gli ufficiali di polizia giudiziaria in questione si sarebbero occupati della trasmissione da Napoli a Modena del fascicolo Cpl Concordia , avviato dalla procura del capoluogo campano e poi trasmesso per competenza ai colleghi emiliani. Quel fascicolo conteneva la famosa telefonata tra Matteo Renzi e il generale della Guradia di Finanza Adinolfi, che fini’ sulle pagine dei giornali. Solo in uno dei due faldoni inviati a Modena quel colloquio sarebbe stato omissato, in un altro no. E ci sarebbero state anche altre presunte anomalie nelle modalita’ di trasmissione, a quanto e’ stato riferito al Csm. Nelle audizioni si sarebbe anche fatto riferimento ad atteggiamenti e dichiarazioni di ufficiali della pg che il Csm,inviando le carte alla procura di Roma, ha ritenuto meritevoli di un approfondimento. 

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