Tra i racconti messi a verbale dal pentito dei Quartieri Spagnoli, Maurizio Overa ci sono alcune pagine dedicate agli affari del clan e in modo particolare alle rapine, al traffico di droga e ai rapporti strettissimi con il clan Gallo di Caivano. “…Per quanto riguarda il settore delle rapine, vi posso dire che una quota della rapina fatta tra il 2013 e il 2014 al Monte di Pietà del Banco di Napoli di via Roma fu versata a Marco Mariano e a Giacomino “’e fraulella”. La quota gli fu versata da Arcangelo Trongone ed era di 15mila euro a testa. Mi risulta che Arcangelo partecipò personalmente alla rapina insieme ad un’altra persona di Santa Chiara detto “Gennaro ’o veloce” ed altre persone di San Giovanniello e Secondigliano. Aggiungo che nell’ultimo periodo, era intenzione di Marco Mariano e degli altri componenti del sistema dei Quartieri Spagnoli, ovvero Esposito, Saltalamacchia, Ricci e Masiello, di imporre alle paranze dei rapinatori il pagamento di una quota in denaro, ovvero imponendo la partecipazione alla rapina di una persona di fiducia del clan che garantiva il pagamento della quota”.
GLI AFFARI CON I GALLO DI CAIVANO
“…I rapporti tra Marco Mariano e Ciro Gallo nacquero da un’amicizia, tant’è che Marco fece da padrino al figlio di Massimo Gallo. I nostri rap- porti con loro riguardavano da un lato i rapporti del traffico di cocaina e dall’altro un’alleanza criminale in base alla quale noi li dovevamo aiutare nella guerra contro i loro avversari e in particolare contro Atonio “’a munnezz”, capozona del parco Verde di Caivano. Ricordo che circa un anno prima del nostro arresto, i fratelli Gallo furono tratti in arresto e noi mandammo a prelevare le armi a Caivano da Antonio che era il marito della sorella della moglie di Umberto Frattini. Questo Antonio, di cui non ricordo il cognome ma che saprei riconoscere in foto, è anche lui di Brusciano e fu messo assieme ai fratelli Gallo per aiutarli a vendere cocaina e per ordine di Marco Mariano. Le armi erano nascoste in una Fiat 600 che fu por- tata da Antonio a Pianura presso l’officina del nostro affiliato Ciro Romano, anche lui indagato con me e figlio di una mia defunta cugina a nome Lucia D’Agostino. Sicuramente, i soldi di cui si parla nelle intercettazioni ambientali a casa di Marco Mariano a Brusciano che riguardano i fratelli Gallo, dovrebbero riferirsi alla partita di droga che noi gli avevamo venduto. Ma quella non era l’unica fornitura che avevamo fatto ai fratelli Gallo in quanto in passato gli avevamo fornito altri quantitativi di hashish e cocaina che acquistavamo da Raffaele Bastone e Luigi Montò che furono ritrovati uccisi e carbonizzati a Secondigliano. L’alleanza con i fratelli Gallo, per le attività illecite della droga è durata fino a settembre del 2015, cioè quanto siamo stati arrestati. Le armi furono poi restituite a Ciro Gallo che fu scarcerato dal Riesame”.
(nella foto il boss marco mariano)