Torre Annunziata. E’ Vincenzo Marciano il killer al soldo della camorra che ha deciso di pentirsi. Da circa un mese, il 59enne di Torre Annunziata, ha iniziato a collaborare con la Dda napoletana svelando i retroscena di alcuni omicidi eccellenti. Era un killer su commissione, un insospettabile che tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000 ha prestato la sua opera a frange della Nco della zona vesuviana in contrapposizione con i Galasso e la Nuova Famiglia. Il suo pentimento è stato ufficializzato, ieri mattina, dinanzi ai giudici della Corte d’Assise di Saleno dove era imputato nel processo per l’omicidio di Maurizio D’Elia. Il 12 marzo del 2002, Pasqualino Garofalo – ex uomo di Umberto Ammaturo – gli ordinò di aiutare il boss della Piana del Sele Biagio Giffoni ad eliminare il rivale. Quel giorno, Vincenzo Marciano, insieme a Carmine Izzo di Boscoreale, soprannominato ‘o piccolino – protagonista di un’evasione da una clinica dopo la condanna a 30 anni di reclusione proprio per l’omicidio D’Elia – si travestirono da carabinieri e prelevarono la vittima predestinata da un circolo ricreativo di Montecorvino Rovella. Lo portano, con la complicità degli uomini del clan Giffoni in una zona isolata dove lo picchiarono, lo interrogarono e poi uccisero. Il corpo di D’Elia non è mai stato trovato fu coperto da calce viva e seppellito. Vincenzo Marciano è il suocero di Alfonso Annunziata, il pentito di San Marzano sul Sarno contiguo alle cosche del vesuviano che per primo rivelò particolari sull’omicidio di Anna Vignola, la donna di San Marzano violentata e uccisa il 5 luglio del 1998 e il cui corpo non è mai stato trovato. (r.f.)
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