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Nocera, processo agli assassini di Dario “Millebolle”: il racconto choc della mamma in aula

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dario ferraro

“Millebolle” morì dopo ore di agonia: al via il processo a carico di Francesco Paolo Ferraro, il giovane nocerino accusato di omicidio volontario. Ammesse le prove e le testimonianze dai giudici della Corte d’Assise del Tribunale di Salerno – presidente Palumbo, a latere D’Avino -, il pm Giuseppe Cacciapuoti della Procura di Nocera Inferiore ha depositato i tabulati del telefono dell’imputato – difeso dall’avvocato Vincenzo Calabrese – chiedendo la trascrizione degli sms. Nel corso dell’udienza di ieri mattina, i giudici hanno dato mandato ad un perito per le trascrizioni delle telefonate. Un processo che è entrato nel vivo già ieri, con la testimonianza della madre di Dario Ferraro, Annamaria Sarno, e quella del sovrintendente di polizia, Michele Fortino, uno degli inquirenti che ha fatto le indagini, cugino della madre della vittima. Concitate le fasi successive al ricovero di Dario “Millebolle” in ospedale, il 25 aprile dello scorso anno. La madre, Annamaria Sarno, ha riferito di essere stata chiamata da Martino Battipaglia, amico di Dario e di Ciccio Paolo Ferraro. Il giovane le riferì che Dario era ricoverato all’Umberto I perché aveva avuto un incidente con la moto. Quando la donna cominciò a chiedere i particolari dell’incidente e cioè se correva con la moto, l’amico le riferì che era caduto da fermo. Fu solo molte ore dopo, nella notte successiva al ricovero che la donna apprende la versione dei fatti che poi ha portato Francesco Paolo Ferrara a processo. Annamaria Sarno – costituita parte civile insieme ai familiari con gli avvocati Michele Alfano e Giovanni Castaldi – ha riferito ai giudici che dinanzi all’ospedale si radunarono molti giovani, forse un migliaio e parlando con alcuni di loro di cui non ha saputo riferire le generalità, seppe che “Martino ha fatto il piattino a Dario, Ciccio Paolo ha colpito Dario con 2 colpi di casco”. Ed è quest’ultima versione quella presa in considerazione dal sovrintendente Fortino durante le indagini. Il poliziotto ha raccontato che fu la cugina ad allertarlo e sempre la mamma di Dario le riferì che non si era trattato di un incidente con il motorino ma che Ferrara aveva colpito il figlio con un casco. Il sovrintendente attiva le prime indagini con l’individuazione dei testimoni e le loro testimonianze. I poliziotti rilevano delle tracce ematiche, il teste poi non ha saputo riferire da quale fonte – oltre la cugina – aveva appreso che Dario era stato colpito con un casco. (ro.fe.)

(nella foto la vittima Dario Ferraro “Millebolle” conosciutissimo tifoso della Nocerina)


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