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Clan Contini: Il Riesame scarcera il boss Ettoruccio Esposito e Capozzoli

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il boss ettore esposito e capozzoli

Blitz contro il clan Contini: il Riesame scarcere per mancanza di gravi indizi, il boss Ettore Esposito e il ras Vincenzo Capozzoli. Erano finiti in cella il 2 marzo scorso in un’operazione congiunta di carabinieri e Finanza contro la cosca che comanda i quartieri Vasto, Arenaccia, San Carlo Arena e Poggioreale. Associazione per delinquere e traffico di stupefacenti sull’asse Olanda – Italia-Spagna- Colombia, grazie all’alleanza con le cosche della ’ndrangheta: queste le accuse che avevano portato in cella 33 presunti esponenti del clan. Ma nei giorni scorsi, dopo il ricorso al tribunale del Riesame i giudici hanno scarcerato per mancanza i gravi indizi i due personaggi del clan Contini. Il boss Ettore Esposito, detto “Ettoruccio”, nipote del capoclan Patrizio Bosti, e Vincenzo Capozzoli, difesi dagli avvocati Claudio Davino e Enrico Fiore, sono tornati in libertà nelle scorse ore. Ettore Bosti, figlio del capoclan, invece, aveva presentato ricorso al Riesame ma ha rinunciato. Esposito e Capozzoli, in passato, sono stati arrestati e giudicati per omicidio ma poi assolti. Esposito per l’omicidio di Salvatore Rinaldi, avvenuto nell’agosto del 1995 nel rione delle “case nuove”, e Capozzoli, assieme a Bosti jr come mandante, per quello del 17enne rapinatore Ciro Fontanorosa, ammazzato al Borgo di Sant’Antonio Abate il 25 aprile 2009. Il 2 marzo finirono in cella 33 persone: a capo della holding, secondo gli inquirenti della Dda di Napoli, c’erano Antonio Aieta “’o piccolino”, cognato contemporaneamente del padrino detenuto Eduardo Contini “’o romano, di Patrizio Bosti e di Francesco Mallardo “’e Carlantonio”, Ettore Bosti “’o russo, e Vincenzo Tolomelli, pregiudicato di lungo corso originario dei Quartieri Spagnoli. La Guardia di finanza, nel corso dell’operazione, aveva anche sequestrato beni per 20 milioni di euro ad alcuni indagati. Le indagini partite nel 2011 avevano permesso di scoprire il giro organizzato dal clan, con base all’Arenaccia e ramificazione a Secondigliano e Giugliano. L’inchiesta ha anche confermato il patto di ferro in nome della droga tra i Contini e i Piccirillo della Torretta, tra l’altro imparentati con i Licciardi dell’Alleanza di Secondigliano.

(nella foto da sinistra il boss Ettoruccio Esposito e Vincenzo Capozzoli)


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