
Condanne eccellenti a Milano nel processo per il fallimento della Novaceta Spa, poi diventata BembergCell, storica azienda di Magenta, nel milanese, leader nella produzione di filo acetato in Italia e nel mondo. Sono diciassette i condannati e due soli gli assolti. Tra i condannati ci sono il manager Maurizio Cimatti, l’ex candidato sindaco del centrodestra a Napoli Gianni Lettieri, il fratello del vicepresidente e amministratore delegato di Pirelli Roberto Tronchetti Provera e l’avvocato Nicola Squillace. Sette anni di carcere per l’imprenditore Massimo Cimatti, 6 anni e mezzo per Nicola Squillace, 4 anni e 4 mesi per per Gianni Lettieri, e poi 4 anni invece per Roberto Tronchetti Provera, fratello di Marco e dall’ottobre 2003 al 5 maggio 2005 presidente del Cda, 2 anni e mezzo per un paio di imputati minori. Sono alcune delle pene inflitte oggi dal Tribunale di Milano al termine del processo per bancarotta con al centro il crac di Novaceta Spa. I giudici hanno anche disposto provvisionali in favore delle parti civili Novaceta e BembergCell di 1 milione per la prima e 4 per la seconda e 1500 euro, come danno non patrimoniale, per ciascuno dei circa 20 lavoratori che si cono costituiti nel dibattimento. Secondo quanto ricostruito dal pm Bruna Albertini, che a novembre 2017 aveva chiesto 19 condanne fino a un massimo di 13 anni di carcere, tutti gli imputati si sarebbero resi colpevoli di “operazioni distrattive e di depauperamento di ampia portata” per un totale di circa 70 milioni di euro. Una “mala gestio”, aveva sostenuto in aula la rappresentante della pubblica accusa, iniziata sotto la gestione Cimatti e, dal 2007 in avanti, proseguita con Lettieri, prima amministratore unico e poi presidente della società, “con il risultato di lasciare senza lavoro” circa 220 operai fino a quel momento nello stabilimento di Magenta.
Cronache della Campania@2018