Nei colloqui nel carcere di Benevento, dove era detenuto allora, il boss “di rodata esperienza”, scrive il gip, “con lungimirante strategia criminale, dimostra di allungare le sue mire sull’orizzonte politico” del territorio, “in vista della sua scarcerazione e rientro non solo nel tessuto economico (cioé le estorsioni, ndr.), ma anche politico e amministrativo, con i suoi appoggi mirati e dunque di potenziale voto di scambio”. Anche in una conversazione, sempre con Anna Giugliano, del 7 maggio 2013, Carmine Mocerino viene tirato in ballo, seppure per tramite del congiunto Antonio, medico chirurgo a Somma Vesuviana, nel cui studio la donna si sarebbe dovuta recare per portare ‘l’imbasciata’ di Giovanni D’Avino sull’appoggio reale al suo candidato sindaco Paola Raia, che e’ stata anche consigliere regionale con FI. “Ma ci andasti li’, dal dottore?”, domanda il boss insistentemente. L’appoggio alla nipote Concetta D’Avino, in lista con Raffaele Allocca, che poi sara’ eletto (ma che morira’ a febbraio 2014, ndr.), il clan non lo dara’, nella ricostruzione dei pm della Dda, perche’ il capocosca ritiene che Allocca non abbia rispettato una promessa di assunzione di familiari fatta al fratello Francesco detto Franco (anche lui destinatario di una misura cautelare, ndr.): “quello ‘o sindaco non e’ buono” dice D’Avino. Lui preferisce appunto le persone vicine a Mocerino e anche Pasquale Piccolo, sindaco attuale di Somma Vesuviana, avvocato penalista “che mi ha aiutato”, dice il boss alla compagna. Il tentato omicidio di Mario Schetter, avvenuto dopo che questi ha dato un appuntamento al bar Blusky (da cui prende nome l’inchiesta, ndr.), si inquadra nella lotta del clan per il controllo delle piazze di spaccio, nella fattispecie quella del parco Fiordalisio di Somma Vesuviana, contesa al punto che i gestori si trovano ad avere richieste di pagare la quota dovuta da parte di due cosche. I clan sparavano colpi di pistola contro abitazioni ed esercizi commerciali di alcuni imprenditori della zona vesuviana, per intimidirli e ottenere il pagamento del pizzo. Sono alcuni degli episodi documentati dalle indagini che hanno portato all’esecuzione, stamane, dai parte dei carabinieri di un’ordinanza di custodia cautelare per 21 indagati (20 misure in carcere, una ai domiciliari) accusati a vario titolo di associazione mafiosa, tentato omicidio, spaccio di stupefacenti ed estorsione. Gli arresti sono avvenuti a Somma Vesuviana, Sant’Anastasia e Casalnuovo. Al centro delle indagini dei militari dell’Arma due distinti sodalizi criminali, i D’Avino e gli Anastasio. Nel fascicolo compare un video con l’aggressione tra i clienti di una sala scommesse di quattro emissari del clan a due vittime (con uno degli aguzzini che intima ai presenti di “allontanarsi” e di “tacere”). In un’altra ripresa, i colpi di pistola sparati da una moto in corsa contro l’abitazione di un altro imprenditore taglieggiato. Le indagini hanno fatto luce anche su un tentato omicidio del 2013 e sul pestaggio ai danni di un esponente dei D’Avino, episodi inquadrabili nella lotta con il clan Anastasio per il controllo di affari illeciti ed estorsioni nell’area vesuviana.
ELENCO SOGGETTI DESTINATARI DELLA MISURA CAUTELARE
la misura della custodia cautelare in carcere
D’AVINO Giovanni, nato a Somma Vesuviana
D’AVINO Ferdinando, nato a Pollena Trocchia
D’AVINO Stefano, nato a Pollena Trocchia
D’AVINO Francesco, nato a Somma Vesuviana
GIULIANO Anna, nata a San Giuseppe Vesuviano;
GIULIANO Camillo, nato a San Giuseppe Vesuviano
SCHETTER Mario, nato a Napoli
IOSSA Michele, nato a San Giuseppe Vesuviano
PEPE Alessandro, nato aNapoli
BOVA Nadia, nata a Pollena Trocchia
TERRACCIANO Domenico, nato a Pomigliano d’Arco
IOIA Francesco, nato a Napoli
CIVITA Fabio, nato a S. Giuseppe Vesuviano
MOSCA Giovanni, nato a Napoli
ANASTASIO Raffaele, nato a Sant’Anastasia
DI CICCO Clemente, nato ad Acerra
ESPOSITO Salvatore, nato a Somma Vesuviana
D’AMBROSI Giuseppe, nato a Pollena Trocchia
APRILE Ferdinando, nato a Cercola
GIORDANO Domenico, nato a Napoli
ARRESTI DOMICILIARI
AURIEMMA Claudio, nato a Pollena Trocchia