Il rapporto di sudditanza che avevano gli uomini del clan Lo Russo nei confronti di “zio Carlo” era tale che erano disposti a tutto per lui. Lo hanno scoperto gli uomini della Dda e della squadra mobile di Napoli che due settimane fa hanno arrestato il boss , la moglie e tre fedelissimi coinvolti nell’omicidio del rapinatore seriale Pasquale Izzi in via Janfolla. E ora si scopre dall’ordinanza di custodia cautelare che ieri ha colpito di nuovo il boss e altri tre suoi affiliati insieme ai boss di Ercolano, che Raffaele Perfetto era addirittura riuscito a entrare nel carcere di Poggioreale per parlare con il boss utilizzando documenti falsi. Lo ha raccontato il pentito Costantino Iacomino secondo il quale Perfetto avrebbe fatto la fila insieme con mogli e figli dei carcerati per avere un incontro in carcere col boss Carlo Lo Russo. Anzi gli investigatori hanno scoperto che il boss sanguinario di Ercolano, Stefano Zeno e Carlo Lo Russo ebbero un colloquio in carcere con i proprio familiari nello stesso giorno ed ora e nella stessa stanza. e tra questi c’era anche Raffaele Perfetto che in quella circostanza ricette l’ordine di uccidere Mario Ascione e Ciro Montella. Inoltre il pentito del clan Lo Russo, Mario Centanni ha spiegato agli investigatori che i “capitoni” avevano commesso ben 12 omicidi in trasferta per i Birra-Iacomino e che lo zio, Domenico Lo Russo, gli aveva raccontato che gli uomini del clan Birra-Iacomino avevano a loro volta commesso diversi omicidi per conto dei Lo Russo. Oltre al duplice omicidio di Mario Ascione e Ciro Montella, i Lo Russo avrebbero ucciso anche Antonio Papale, fratello del boss Antonio e poi ancora il duplice omicidio di Raffaele Di Grazia e Lucio Di Giovanni; quello di Vincenzo e Gennaro Montella, trucidati a Torre del Greco, e quello di Giuliano Cioffi, cognato di Raffaele Ascione, che fu ammazzato a Quarto il 9 settembre del 2001.
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