Arzano. L’arresto del dirigente comunale Saverio Francesco Barone provoca un vero e proprio terremoto politico-amministrativo. In attesa dell’interrogatorio di garanzia dell’uomo finito agli arresti domiciliari per la falsificazione di una pratica, gli inquirenti hanno acquisito altri documenti presso l’ufficio di Barone, la segreteria del Comune di Arzano e presso gli uffici di vi Ferrara presso il settore Attività produttive. Nell’inchiesta potrebbero finire nomi eccellenti. Ma gli investigatori cercano l’intermediario tra il dirigente e il beneficiario della pratica finita nel mirino della magistratura e che ha portato all’arresto di Barone e all’iscrizione nel registro degli indagati di diversi indagati. A condurre le indagini gli uomini della Tenenza dei carabinieri di Arzano, coordinati dalla Procura di Napoli Nord, che hanno acquisito il dossier relativo allo scioglimento per camorra nel quale sono elencati una serie di episodi ora al vaglio della magistratura. Gli inquirenti sperano nella collaborazione di Barone, il funzionario dirigente ad interim dell’Area Pianificazione e Gestione Territoriale del comune, accusato di falsa attestazione nel certificato di agibilità, rilasciato nel giugno 2013, per locali dell’immobile situato ad Arzano in via Caravaggio e destinati a ospitare l’istituto scolastico Giovanni Paolo II. Barone ha attestato che la documentazione prodotta dal richiedente per il rilascio del certificato contemplasse atti in realtà mai presentati e, comunque, non giacenti presso il relativo ufficio comunale. Nell’atto si attestava che il legale rappresentante dell’istituto fosse legittimato a presentare la dichiarazione inizio attività (Dia) in quanto locatario, anche se in realtà – secondo la Procura – non lo era. A Barone vengono contestate le accuse di falso ideologico e abuso d’ufficio. La condotta del dirigente avrebbe permesso al rappresentante legale della scuola, già assessore comunale, di proseguire, illegittimamente l’attività scolastica nei locali di via Caravaggio che avevano una destinazione urbanistica diversa. L’ordinanza nei confronti di Barone evidenzia come alcuni dirigenti, già citati nel decreto di scioglimento per camorra del Comune, rivestano ancora ruoli di primo piano all’interno dell’amministrazione e alcune ditte – citate nel decreto come contigue ai clan – continuano a gestire numerosi appalti pubblici.
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